Giovani e tempo libero in un anno di pandemia: vincono la resilienza e la serendipità

Secondo uno studio pubblicato da International Data Corporation il mercato dei videogiochi, nel 2020, è cresciuto del 20% rispetto al 2019, con un fatturato pari a 197.7 miliardi di dollari.

Le restrizioni a cui tutti ci siamo dovuti abituare a causa della pandemia di Covid-19 hanno determinato dei cambiamenti radicali nella nostra quotidianità. 

Anche in quella dei giovani, che hanno dovuto trovare delle alternative alle uscite con gli amici, ai viaggi, alle cene romantiche o al panino al pub il sabato sera. 

Hanno dovuto reinventare il loro tempo libero. 

L’indagine dell’osservatorio Next Gen Lab di Cimiciurri, la media agency creativa dedicata alle nuove generazioni, a cui hanno partecipato 6553 giovani tra i 13 e i 35 anni, ha evidenziato le attività preferite dai giovani da fare a casa e i videogiochi non sono al primo posto. Anzi. 

Il 70% di loro ha apprezzato particolarmente le maratone di film e serie tv. A queste è seguito l’uso dei social, che ha interessato il 64% degli intervistati. 

Quindi la musica, per il 48%, i videogiochi, per il 42%, lo sport in casa, per il 40%, e la lettura, per il 38%.

La tv e i servizi di streaming in abbonamento

Per i giovani tra i 13 e i 35 anni la tv ha rappresenta il mezzo d’informazione più usato nel corso della pandemia. L’87% di loro, infatti, ha dichiarato di preferire la tv come strumento d’informazione

Se ne trova conferma anche nella ricerca condotta dall’Osservatorio “Giovani e Futuro” di MTV, che evidenzia l’uso della tv da parte del 77% dei 1000 giovani intervistati tra i 16 e i 30 anni. 

Il dato interessante è che i giovani vedono la televisione come un’attendibile fonte d’informazione: il 62% del campione, infatti, concorda sulla sua affidabilità.  

La stessa ricerca evidenzia, inoltre, come il 66% dei giovani dichiari di usare le piattaforme di streaming televisivo a pagamento. 

Lo stesso vale per l’indagine dell’osservatorio permanente Next Gen Lab di Cimiciurri in base a cui gli abbonamenti per lo streaming televisivo rappresentano, dopo le videochiamate, il servizio più usato dai giovani tra i 13 ed i 35 anni, esattamente per il 73%. 

Quello che piace di più è senz’altro la possibilità di selezionare i contenuti e definire liberamente il proprio palinsesto sulla base di abitudini e gusti personali. 

Inoltre, un trend molto diffuso tra i giovani è il binge watching, cioè guardare serie TV in streaming senza interruzione tra i differenti episodi. 

Tra i gruppi di amici è altrettanto diffuso il binge racing, guardare tutti gli episodi di una serie TV senza interruzioni e nel minor tempo possibile, tutti insieme, mettendo in atto una maratona televisiva che li occupa per un considerevole intervallo di tempo. 

I giovani, i social e le fake news

Ma c’è un dato ancora più interessante: l’indagine di Mtv sottolinea come solo il 18% dei giovani tra i 16 e i 30 anni reputa i social network affidabili come fonte d’informazione, mentre l’83% li ritenga inaffidabili a causa delle frequenti e diffuse fake news, considerate come 

un reale problema che necessita di un controllo” 

La reale convinzione dei giovani riguardo l’inaffidabilità dei social network è confermata anche dall’indagine condotta da Laboratorio Adolescenza su un campione di adolescenti tra i 14 e i 19 anni. Questi, per il 71,8%, dichiarano

imprecise e di difficile valutazione le notizie presenti sui social” (Laboratorio Adolescenza, 2020)

Le applicazioni di messaggistica istantanea e i social

Rilevanti in modo straordinario per i giovani sono le applicazioni di messaggistica istantanea.  

I giovani, infatti, hanno incrementano in maniera esponenziale l’uso di queste app. Diffusissime le videochiamate su Messenger, Whatsapp e Instagram: l’81% ricorre alle videochiamate, sia singole sia di gruppo (Osservatorio Giovani e Futuro di MTV, 2020). 

Grande popolarità hanno acquistato le dirette live su Instagram e Tik Tok, che vengono paragonate a veri e propri programmi televisivi di cui il giovane pubblico costituisce parte integrante. Un modo per continuare a sviluppare le proprie relazioni sociali in forma virtuale condividendo attimi di vita quotidiana, diffondendo hashtag e lanciando sfide originali ai propri follower. 

I videogiochi

Anche l’uso dei videogiochi, graditi dal 42% dei giovani oggetto d’indagine, è molto apprezzato. Secondo l’analisi di Trovaprezzi.it i principali fruitori di videogiochi sono i giovani tra i 25 ed i 34 anni, e non gli adolescenti. 

La solidarietà e la resilienza dei giovani

Il dato in assoluto più straordinario è la maratona di solidarietà che si è creata tra i giovani in un anno di pandemia. 

Tantissime le iniziative, ne cito solo due: 

Viral Veneto: un progetto Instagram di Veronica Civiero, che amplifica le notizie ufficiali che riguardano l’epidemia, attraverso il supporto di influencer del territorio. 

Arrivo io!: l’applicazione, creata da 3 giovani informatici, mette in contatto i negozi che fanno consegne a domicilio e i potenziali clienti per incentivare le persone a rimanere a casa. L’app consente una ricerca su base geografica di diverse attività commerciali da parte dei consumatori interessati e permette loro di accordarsi direttamente con l’esercizio in questione. 

Straordinaria anche la partecipazione dei giovani alle raccolte fondi, come ad esempio quella lanciata da Chiara Ferragni e Fedez a favore dell’ospedale San Raffaele di Milano, che ha visto donare ben 200mila giovani per un importo superiore a 4 milioni di euro. 

O quella a sostegno dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, realizzata da un diciannovenne bolognese che ha raggiunto 100mila euro in un solo giorno.

Il giovane, in un’intervista rilasciata a “BolognaToday”, ha detto che l’età media dei donatori è stata inferiore ai 30 anni, rimarcando il senso di responsabilità e lo spirito d’iniziativa caratteristici dei giovani. 

Nella stessa intervista, il ragazzo, alla domanda sul perché abbia lanciato questa raccolta fondi, ha detto di essere stato spinto dal desiderio di rendersi utile e dalla volontà di fare la propria parte in un momento così delicato.  

Un anno di pandemia ci ha mostrato quanto sono resilienti i giovani, capaci di adattarsi al cambiamento in atto. Certo, non senza contraccolpi, ma chi attraversa un cambiamento senza abbattersi un po’? 

Conclusioni e serendipità

Hai mai sentito parlare di serendipità?

Sulla Treccani online c’è scritto questo:

Il termine serendipità sta a indicare la capacità o fortuna di compiere per caso felici ed inattese scoperte le quali non hanno alcuna relazione con ciò che si stava cercando, ovvero con quanto ci si proponeva o si pensava di trovare.

A mio parere i giovani italiani sono straordinariamente ricchi di serendipità!

Intraprendenti, resilienti, volenterosi, con un grande spirito di iniziativa e un considerevole senso di appartenenza, “capaci di costruire il futuro dalle sfide della realtà” (Versari, 2020)

Se hai domande sull’approfondimento contattami sui canali social di Valory App, il 1° social responsabile che sostiene i giovani, sarò felice di risponderti e di avere uno scambio di opinioni. 

Oppure, scrivi le tue riflessioni, i tuoi dubbi, le tue domande nei commenti qui sotto.

Mariangela Campo