La Musica è fatta di dettagli – Intervista a Giuliano Boursier

La Musica è fatta di dettagli – Intervista a Giuliano Boursier

Vuoi emergere nel campo della musica e vuoi sapere come fare? Non sai come destreggiarti nel mondo delle case discografiche? Il mondo della promozione musicale è complesso e altamente competitivo. Non è facile emergere  in un mondo dove, ogni giorno, tantissimi artisti di talento realizzano nuova musica. Trasformarsi da musicista emergente ad artista riconosciuto richiede impegno e soprattutto il supporto di professionisti che sappiano valorizzarti, dalla scrittura del brano fino ad arrivare alla vendita di un album.
In questo articolo abbiamo intervistato Giuliano Boursier, musicista talentuoso, e oggi produttore artistico e Personal Manager. Ci racconta la sua vita artistica e la sua trasformazione, che lo vede protagonista nel ruolo di produttore di moltissimi artisti. Un’intervista che racconta le sfumature della musica e la strada per raggiungere l’espressione del proprio talento.

CHI E’ GIULIANO BOURSIER ?

Sono nato con il pianoforte in casa, ereditando questa passione da mia nonna. Ho iniziato a studiare pianoforte classico a 4 anni , quando ancora non sapevo né leggere né scrivere. All’età di  10 anni sono entrato al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, facendo studi classici anche se contemporaneamente cresceva la mia passione per la musica leggera. Intorno agli 11 anni ho iniziato a comporre, realizzando i miei primi brani di musica leggera. Completati gli studi, a 19 anni, mi sono trasferito in Lombardia cominciando a lavorare da subito come arrangiatore e manager, organizzando eventi musicali e, contemporaneamente, esibendomi come musicista in concerti di musica leggera. 

QUALI SONO LE TAPPE PIU’ IMPORTANTI DELLA TUA CARRIERA?

La prima tappa fondamentale è stata sicuramente la realizzazione del  mio primo studio di registrazione, che mi ha dato l’opportunità di iniziare a comporre le prime canzoni e i primi arrangiamenti. Ero un nuovo produttore, ma non ancora riconosciuto. All’età di 25 anni, ho lavorato come manager di SanremoLab (oggi denominato “Area Sanremo”), dove curavo e componevo basi e canzoni per alcuni artisti partecipanti. In questa occasione ho conosciuto Daniele Stefani, che all’epoca aveva 19 anni e con il quale nacque un rapporto di amicizia. In quel periodo firmò un contratto con la casa discografica Sony Music ma, per un anno e mezzo, nonostante la collaborazione con  produttori di artisti già noti, non riuscì a presentare alcun brano che piacesse alla Major discografica. Decise, dunque, di affidarsi a me. Raggiunsi il mio primo successo da produttore artistico con il brano “Un giorno d’amore” con la Sony, canzone scritta insieme, dove mi sono occupato della produzione e dell’arrangiamento. La Sony, dunque chiese a Daniele di presentare un secondo singolo con lo stesso produttore e anch’esso venne accettato. Ciò mi aprì le porte ad un contratto direttamente con la Sony per la produzione di tutto l’album di Daniele Stefani. Da li parte la mia carriera di produttore consolidata perché, in quel momento, ero riuscito a mettere sul mercato un prodotto di successo con una multinazionale come la Sony. Ha inizio un periodo molto importante della mia vita fatto di successi. Ho prodotto Roberto Angelini con “Gatto matto” che divenne una hit e tutto l’album per la Virgin. Venni contattato da Luca Dirisio quando ancora era un’artista sconosciuto.  Proveniva da collaborazioni con altri produttori che, forse, non erano riusciti a vedere il suo talento. Con il brano “Calma e sangue freddo” inizia la nostra collaborazione con Sony, diventando non solo il  produttore e il suo arrangiatore, ma anche editore e Personal Manager, seguendolo nei successivi tre album più importanti della sua carriera. Ho partecipato anche ad alcune edizioni del Festival di Sanremo in veste di direttore d’orchestra accompagnando  oltre a Luca Dirisio e Daniele Stefani anche i Modà. Negli anni successivi, facendo management, marketing e comunicazione ho creato un’azienda che si occupa di discografia e eventi: Ahead of Time. Un’etichetta discografica indipendente dedicata alle produzioni musicali, nata dalla richiesta di un mercato che è cambiato e che richiede alta professionalità anche nella comunicazione digitale. Un’ azienda che, con uno staff qualificato per settore, accompagna l’artista dalla sua idea alla sua realizzazione.

 

UNA CARRIERA MUSICALE DA FRONTMAN A PRODUTTORE. PERCHE’ QUESTO PASSAGGIO?

All’inizio della mia carriera musicale volevo fare il cantante, volevo emergere. Da subito, però, ho capito che per fare il cantante non solo devi essere molto intonato ma devi avere un appeal sul timbro ed essere un grande interprete. Ho quindi deciso già intorno alla maggiore età che avrei avuto grandi soddisfazioni anche dedicandomi agli artisti emergenti che volessero fare i cantanti, abbandonando l’idea di investire su me stesso come artista.

COME SI DIVENTA PRODUTTORE ARTISTICO?

Non c’è una laurea per diventare produttore artistico, lo si diventa sul campo. Il produttore artistico, è colui che insieme all’artista lavora alla realizzazione di un  “prodotto musicale” (singolo o album), definendone anche gli arrangiamenti e i testi, curandone ogni dettaglio fino alla sua messa in commercio. Ha il compito di rapportarsi con le case discografiche nella scelta dei brani, lavora in studio con l’artista. Lo scopo di affinare l’arte di un “diamante grezzo” e portarlo alla luce,  contemplando la realizzazione del progetto. 

COME RICONOSCI UN TALENTO?

Un vero artista ti sa emozionare, indipendentemente dall’età. Oggi in molti sanno cantare ma in pochi sanno cantare ed emozionare. Non serve soltanto cantare bene. Devi trovare nella perfezione del canto il modo di arrivare al cuore della gente. Noi addetti ai lavori, quando valutiamo un talento andiamo a cercare spesso un timbro inconfondibile, cioè un suono che emette il cantante, che sia  davvero particolare. Il timbro differenzia gli artisti e li rende unici. Nel caso dei cantautori, quello che conta è anche la scrittura originale dei testi.

C’E’ SPAZIO PER I CANTAUTORI OGGI?

Si, ma con fatica. Oggi non viene dato molto spazio ai cantautori. Di contro, se fino a 10 anni fa il tuo brano non veniva trasmesso in radio eri fuori dai giochi, oggi, l’avvento di internet cambia queste dinamiche. Gli artisti devono capire che la radio non è più l’unica strada. Il mondo web  ha permesso di scavalcare il muro e arrivare direttamente alla gente. Si assiste alla diffusione di generi come la “Trap” e artisti come Sfera Ebbasta , che pur non trasmessi in radio, sono molto popolari, in quanto ascoltati e scelti su piattaforme come Youtube. Le radio fanno ancora le hit, ma internet ti permette di arrivare direttamente al tuo interlocutore. Dovremmo tenerci stretti la nostra cultura italiana e i nostri cantautori, perché abbiamo un repertorio con testi incredibili. 

QUANTO CONTA LA PERSONALITA’ DI UN ARTISTA ? PUO’ ESSERE A VOLTE TROPPO INGOMBRANTE?

Tutti i veri artisti hanno una grande personalità ed è molto difficile, a volte, lavorare insieme. Nella collaborazione tra un artista e il suo produttore è importante uno scontro che porti alla crescita dell’artista stesso. Come produttore ascolto, ma mantengo una posizione ferma rispetto a quella che è la mia idea di produzione. Importante, però, è un approccio di ascolto reciproco dove anche il produttore ha modo di crescere con l’artista. 

QUALI SONO I PASSI DA FARE PER UN ARTISTA EMERGENTE ?

Oggi il business del mercato musicale è cambiato. Fino a 15 anni fa esisteva il produttore esecutivo, colui che investiva nell’artista, finanziandone i progetti discografici. Il mercato è più veloce, non esistono più canzoni che durano nel tempo, come “Volare” di Modugno, e questo ha modificato l’approccio all’investimento musicale. L’artista oggi è il primo che deve investire su stesso in termini di tempo, energie e danaro nella produzione di brani. Investire su sé stessi facendolo bene e con professionisti: cercare le biografie dei migliori produttori che ci sono sul mercato , presentando i tuoi progetti, condividendone anche gli sforzi economici per raggiungere insieme gli obiettivi comuni. È importante creare questo team di persone, che mette insieme il loro talento al fine di raggiungere un obiettivo comune. Affidarsi a persone qualificate, ti consente di limitare il rischio del tuo investimento. E’ necessario, dunque, affidarsi agli addetti ai lavori per  raffinare e definire il proprio prodotto per poi solo successivamente farlo arrivare al pubblico. 

QUAL E’ SECONDO TE IL FUTUTO DELLA MUSICA? IN CHE DIREZIONE STIAMO ANDANDO?

Spero che ritorni la musica importante, quella dei cantautori. Non è detto che la musica continui a diventare sempre più elettronica. Oggi, all’interno della nuova industria discografica, si assiste ad una maggiore diffusione della musica  indie, un vero e proprio genere musicale, legato alla produzione indipendente. Uno dei  protagonisti del panorama musicale indie  venuto alla ribalta è proprio Ultimo, arrivato al successo passando da Sanremo e con un distributore indipendente. 

 

CHE TIPO DI PERCORSO CONSIGLI AD UN’ARTISTA EMERGENTE ?

Il mio consiglio è credere in sé stessi, ma affidandosi a professionisti e a produttori artistici. Il 99% degli artisti ha bisogno di un produttore artistico, altrimenti non si spiegherebbe perché viene utilizzato dai più grandi artisti della musica italiana e internazionale.  Il produttore è proprio la persona con cui l’artista deve scontrarsi per avere un confronto costruttivo: ti suggerisce come cambiare una strofa, un ritornello o una frase. C’è bisogno di questo confronto per arrivare a realizzare il tuo brano, per definire il tuo progetto e poi pubblicarlo. L’errore più grande è credere di poter fare tutto da soli per farsi conoscere. Oggi l’artista vuole fare tutto, cantare, scrivere, arrangiare, pensare al video, alla promozione…. : è IMPOSSIBILE!!! E’ difficile riuscire a tirar fuori un brano che possa essere concorrenziale, ben prodotto, ben arrangiato e competitivo con il mondo discografico che c’è fuori . Nella musica non esiste musica di Serie A o Serie B:  esiste solo la Serie A. Bisogna fare i conti con “una classifica”. Se vuoi competere con gli artisti che ci sono oggi sul mercato musicale devi avere un prodotto competitivo, non puoi guidare in Formula 1 con la Cinquecento. Anche se sei un giovane e hai 19 anni, devi uscire con un prodotto tanto bello quanto quello dei più grandi artisti, senza chiuderti in una campana di vetro, ma AFFIDANDOTI e FIDANDOTI dei professionisti

PERCHE’ HAI SCELTO VALORY PER PARLARE AI GIOVANI?

ValorY è una piattaforma digitale moderna e affidabile, che offre la grande possibilità di interagire direttamente con i giovani. E’ un luogo di scambio di qualità dove i ragazzi possono trovare supporto in esperti di settore.

CHE COSA SIGNIFICA AVERE UNO STRUMENTO SMART CHE SUPPORTA I GIOVANI NELLA REALIZZAZIONE DELLE LORO PASSIONI?

Questo strumento offre ai giovani la possibilità di sviluppare e perfezionare la propria passione in maniera concreta, con la possibilità di interfacciarsi direttamente con professionisti e coach selezionati

QUALI SONO I PROGETTI FUTURI CON VALORY?

I miei progetti con ValorY sono orientati a supportare giovani appassionati di musica, con un filo diretto. La mia esperienza  trasversale , può essere da supporto al musicista, al cantante ma anche a chi vorrà operare come Manager musicale o produttore.

 

Si ringrazia Linda Lato per l’articolo. 

Professione Musica! Intervista ad Umberto Labozzetta, CEO di PassoDopoPasso

Professione Musica! Intervista ad Umberto Labozzetta, CEO di PassoDopoPasso

Il mercato discografico mondiale è in continua crescita! Ce lo confermano i dati della IFPI (Federazione Internazionale dell’Industria Discografica) : una  crescita del 9,7 %, con lo streaming che continua a guidare questo orientamento positivo. Dati in crescita anche per l’Italia con + 2,6 %. La musica, che ha visto una grande crisi all’inizio degli anni duemila, ha saputo rinnovarsi. E’  riuscita a trovare la giusta strada nella rivoluzione della digitalizzazione della musica, riuscendo a contrastare positivamente anche la pirateria.

La musica è cambiata, sono cambiati gli investimenti delle case discografiche, sono cambiate le regole degli strumenti di diffusione della musica. Un nuovo scenario che abbiamo voluto comprendere meglio intervistando UMBERTO LABOZZETTA. Esperto di comunicazione e promozione discografica che, partendo da Radio Deejay, è cresciuto nel mondo musicale lavorando con i più grandi artisti italiani investendo anche su artisti emergenti. Ha saputo evolversi perché, come lui stesso afferma, “lo stimolo e l’ adrenalina che continuo ad avere nonostante i tanti anni di attività sono dettati dalla curiosità nei confronti di tutto quello che di nuovo c’è  o si può creare”.

COME HAI INIZIATO LA TUA ATTIVITA’ NEL MONDO DELLA MUSICA E QUALI SONO STATE LE TAPPE PIU’ IMPORTANTI DELLA TUA CARRIERA?

La mia carriera la riassumerei in tre tappe fondamentali. La prima tappa è il mio periodo ad Ibiza – inizi anni 80 –  quando lavoravo come dj  e animatore nei villaggi turistici. Lì ho conosciuto Claudio Cecchetto e Valerio Gallorini. Quel rapporto di amicizia si è trasformato, negli anni a seguire, in un rapporto di lavoro che mi ha portato a lavorare a Radio Deejay per 10 anni, sviluppando la mia passione per la radio. Grazie anche ai rapporti che si erano creati nel lavoro con la Radio, ho avuto la possibilità di conoscere molte persone tra cui  Filippo Sugar, figlio di Caterina Caselli , che mi ha chiesto di lavorare per conto della loro azienda. La seconda tappa, estremamente importante, mi ha portato a fare un altro lavoro, in realtà a me più incline,  ovvero quello della comunicazione e della promozione, ma dalla barricata opposta. La radio riceve e trasmette, la discografia propone e lavora per far crescere un progetto discografico. Ho dunque iniziato a lavorare con Caterina Caselli, collaborazione che dura tutt’ora a fasi alterne. Il primo progetto che mi è stato affidato è stato la promozione di Elisa. La mia terza tappa corrisponde con la nascita della mia prima società di consulenze, all’inizio degli anni 2000 che vede , da una parte, lo sviluppo di progetti discografici di artisti poco noti e, dall’altra, lo sviluppo e l’implementazione di artisti già conosciuti, che avevano bisogno di promozione in un determinato periodo, ad esempio per una tournèe o un disco. Annovero collaborazioni che vanno da Venditti a Renga, passando per Bocelli , Avion Travel, Mario Venuti, Grignani, Marina Rei, Patti Pravo, Paolo Conte, fino ad arrivare a alla mia ultima attività di sviluppo legata al giovane artista italo-inglese, Jack Savoretti.
Collaboro con l’Università Cattolica di Milano come docente del Master in Comunicazione musicale dedicato al mondo della comunicazione discografica trattando lo sviluppo attuale di un progetto discografico con tutte le caratteristiche del nuovo modo di utilizzo della musica.

QUANDO E COME TI SEI ACCORTO CHE LA TUA PASSIONE PER LA MUSICA POTEVA ESSERE ANCHE IL TUO LAVORO?

La musica è sempre stata una passione che poi è sfociata in un lavoro. Ho iniziato a 12/13 anni a lavorare come Dj  e a 15 anni ho iniziato a lavorare d’estate in una discoteca. Contemporaneamente è nata la passione per il mezzo radiofonico, dove potevi avere, in un periodo completamente diverso da quello attuale, uno spazio dove proporre quello che piaceva a te ad altri.  Questa è stata la più grande scoperta che potesse fare un giovane che faceva della sua passione il suo lavoro  (si parla di fine degli anni 70).

COME E’ CAMBIATO IL MONDO DEL MERCATO MUSICALE OGGI?

L’utilizzo della musica è cresciuto rispetto all’epoca precedente, ed è cambiato notevolmente il modo ti utilizzarla. Inizialmente la musica era legata all’acquisto della cassetta,del vinile o del cd e quindi  l’ascolto era piuttosto limitato all’acquisto di questi supporti. Successivamente sono esplose la rete e le altre piattaforme dove è possibile scaricare brani. L’arrivo di Spotify o i video You-Tube permettono oggi di utilizzare frequentemente la musica e di avere un‘ idea musicale legata allo sviluppo di progetti che solitamente non arrivano in radio ma che, in rete, sono consolidati e hanno parecchie visualizzazioni o “Like”

QUALI SONO,OGGI, GLI STRUMENTI DI DIFFUSIONE PIU’ POTENTI DELLA MUSICA?

Nella campagna promozionale che fai oggi, non si può prescindere da tutti i mezzi. Dipende tutto, prò,  dal nome dell’artista e soprattutto dal progetto. Per i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, la rete è fortemente utilizzata e anche seguita perché loro la musica la scelgono. Chi fa musica oggi sa che alcune aree di competenza mediatica sono difficili da raggiungere. La radio consolida la notorietà, il problema è arrivare ad avere delle buone programmazioni musicali perché oggi le radio sono diventate  meno propositive. Il business più grosso delle radio oggi è quello di implementare i fatturati indipendentemente dalla musica che trasmettono. Questo porta ad un appiattimento, in cui un po’ tutte le radio sono musicalmente uguali perdendo quella personalità che le distingueva in passato.

QUANTO SONO IMPORTANTI LA COMUNICAZIONE E IL LOOK PER UN ARTISTA EMERGENTE?

La comunicazione è fondamentale. In un progetto discografico consideri sia l’aspetto artistico sia l’aspetto legato all’immagine, al profilo che si crea di quell’artista, in virtù del tipo di musica che propone, del pubblico che vuole andare a colpire, dei contenuti che genera la sua musica. Quando lavoro con un’artista mi piace lavorare sull’aspetto musicale, non credo che si ascolti la musica di un artista solo perchè ben curato, ben vestito, o sia un bel ragazzo o ragazza,  anche se questo non guasta. La differenza la fanno i contenuti, anche se questi variano in base ai gusti che ciascuno ha.

QUALI SONO LE STRADE CHE POSSONO SEGUIRE GLI ARTISTI EMERGENTI?

Esistono due categorie di artisti emergenti: quelli che per emergere accettano i talent e quelli che invece decidono di fare la “gavetta” perché vogliono essere considerati, per sé stessi e per gli altri , “puri”, senza contaminazioni. In realtà, entrambe le categorie potrebbero coesistere , se non ci fosse l’idea, tipicamente italiana, che chi sceglie i talent cerca una scorciatoia per poter riuscire ad emergere. Ovviamente la scelta dipende dal percorso dell’artista, c’è chi parte dalla sua nicchia di pubblico e poi implementa man mano che viene scoperto dalla gente e chi si gioca tutto subito con i talent, con il rischio, però, di “bruciarsi” prima di nascere.

COME RICONOSCI UN TALENTO?

Vorrei avere questo potere, senza sbagliarne nemmeno uno. Sono tantissime le componenti che spingono una persona a percepire che dall’altra parte c’è un elemento che ha delle caratteristiche, delle capacità che, se sapute cogliere, possono dare delle grandi soddisfazioni. Per ottenere questo è necessario che tutto avvenga , nella volontà dell’artista stesso di accettare consigli, senza condizionamento esterno. I talenti sono tanti, ma dall’ascolto deve arrivarti qualcosa che ti emoziona. Se trovo qualcosa che mi emoziona, come fu Elisa nel 1997, cerco di capire se questa emozione può arrivare a più persone. Nel mio lavoro vanno fatte scelte che  sono condizionanti, perché devi raggiungere il più alto numero di persone che gratifichi non solo il tuo lavoro, ma anche quello dell’artista.

QUAL E’ L’ARTISTA CHE TI HA SORPRESO DI PIU’?

Ogni artista con il quale ho lavorato mi ha sorpreso: ancora oggi,un’artista che mi sorprende quando l’ascolto è Elisa. Artisticamente mi emoziona da sempre, così come Jack Savoretti che seguo in questo momento che ha un potenziale enorme. Elisa deve il suo grande successo non solo alle sue doti, ma anche alla sua capacità di rinnovarsi.

PROGETTI FUTURI E VALORYAPP

Umberto Labozzetta sarà coach per Valory. Il suo prezioso contributo avrà l’obiettivo di spiegare cosa c’è dietro un progetto  discografico. Cosa fare una volta che il disco è pronto? Cosa fare affinché più persone ascoltino quel progetto? L’idea è veicolare la conoscenza di un progetto discografico da proporre al grande pubblico. La preoccupazione più grande è sempre quella di realizzare il disco, ma in realtà bisogna saperlo anche vendere. Il nostro coach vi accompagnerà in questo percorso, spiegando  come si fa promozione , come si fa a cercare le persone giuste senza che vi prendano in giro.

E poi lavoreremo insieme a lui per organizzare  la seconda Ed. di ELNOS LIVE CONTEST , alla ricerca di nuovi giovani emergenti come il primo vincitore Michelangelo Vood con la sua Van Gogh. Ascoltatela su Valory App.

Per tutti dettagli continuate a seguirci!!

Si ringrazia Linda Lato per l’articolo.

Martina Bagatin | VYoung Stories

Martina Bagatin | VYoung Stories

ValorY App è un progetto innovativo di supporto alla crescita personale e professionale dei giovani attraverso una piattaforma digitale ideata ad hoc, supportata costantemente da un team di professionisti a disposizione dei ragazzi, e mediante attività ed eventi “live”.

Il progetto, che non è solo una APP ma ha una forte componente di attività concrete per aiutare i giovani a trovare percorsi di apprendimento e orientamento più adatti a sviluppare una maggiore consapevolezza delle loro abilità e della loro vocazione, con l’obiettivo di contribuire a migliorare il loro benessere e ad avviarli con successo al mondo del lavoro, combina Virtuale e Reale.

La protagonista di questa intervista è una ragazza, Martina, che è un tutt’uno con la musica.

Frequenta corsi di caratura nazionale, ha già partecipato a diverse gare e show, grazie a ValorY App si è esibita in numerose occasioni: Milano, Bologna.. e ha avuto modo di conoscere tanti altri cantanti come lei!

 
 
 
 
 
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Una cantante fantastica: Martina!

Da anni appassionata di musica e canto, una voce magnifica: la abbiamo intervistata in esclusiva qui su ValorY App!

ValorY: Come hai conosciuto ValorY App?

Martina: L’ho conosciuta tramite un ragazzo che mi ha chiesto di partecipare ad un contest su Instagram.

ValorY: Come ti ha aiutato ValorY a far emergere la tua passione ed il tuo talento?

Martina: Mi ha aiutato proponendomi varie attività dove poter esprimere la mia passione.

ValorY: Cosa pensi di ValorY?

Martina: È una bella applicazione, dove puoi pubblicare ciò che più ti sta a cuore e soprattutto condividere questi momenti con altre persone che magari hanno la stessa passione.

ValorY: Perché consiglieresti ai tuoi coetanei di unirti al ValorY World?

Martina: Consiglio di unirsi a ValorY perché tramite le proprie passioni, partecipando a contest ed eventi si può incontrare tanta gente dal vivo e fare tanta esperienza insieme.

 

Scarica ora l’App! Clicca QUI!

 

Cos’è ValorY App?

ValorY App è una piattaforma digitale, la prima del suo genere in Italia, che si configura come una app per smartphone, scaricabile gratuitamente per sistema operativo Android o iOS, che offre una guida a 360° per rispondere ai dubbi e ai bisogni di adolescenti e preadolescenti, ma anche di persone più adulte. Lo scopo della app è diventare dunque il luogo di interscambio di riferimento per le nuove generazioni, in cui trovare idee, suggerimenti e consigli personalizzati per valorizzare le proprie passioni e interessi; confrontare le proprie storie con quelle dei coetanei; partecipare a contest collegati allo sviluppo di percorsi professionali e professionalizzanti, ma anche trovare un supporto di professionisti psicologi iscritti all’Ordine, che hanno aderito alla fase test del progetto a titolo gratuito e che saranno disponibili per supportarli e motivarli, aiutandoli a incrementare la fiducia in se stessi e negli altri, attraverso consulenze erogate nel rispetto del loro anonimato. Target principale della App ValorY sono i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 26 anni.

L’altro target sono Aziende, Enti, Associazioni e Istituzioni che hanno a che fare con i giovani e che sono alla ricerca di nuove modalità di interazione con loro per: capire meglio le abitudini e le esigenze dei giovani consumatori; testare nuove idee di prodotti o servizi pensati per loro; cercare nuove idee per sviluppare nuovo business; trovare nuove risorse umane.

 

 

 
 
 
 
 
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