Perseverare senza abbattersi ROSSELLA CAMPISI si racconta

Perseverare senza abbattersi ROSSELLA CAMPISI si racconta

CONTINUARE E PERSEVERARE SEMPRE SENZA ABBATTERSI: INTERVISTA A ROSSELLA CAMPISI, DIGITAL MANAGER, LUSH

Come faccio a scegliere la strada giusta? Qual è l’atteggiamento corretto che dobbiamo assumere per fare la scelta giusta?

Scegliere la strada corretta da intraprendere per la propria realizzazione personale e professionale non è semplice, al giorno d’oggi si hanno tantissime possibilità e strade che si possono prendere che appare terribilmente difficile capire quale sia quella più adatta a noi. 

Non temete, Rossella Campisi, Digital Manager di Lush, durante la nostra intervista ha condiviso con la nostra community, la sua esperienza personale, ci ha spiegato quanto è importante avere un mentore e come è possibile superare i momenti di difficoltà. 

Buona lettura.


All’età di 18 anni avevi già deciso di fare Digital? 

In realtà non avevo ancora deciso, bensì mi sono iscritta a relazioni pubbliche e pubblicità perché sapevo soltanto che volevo lavorare in questo campo e mi sono buttata sulla parte di comunicazione. 


Piano piano, a poco a poco vista la passione per la tecnologia e l’online che ho sempre avuto mi sono interessata a questo campo e ho detto quasi quasi cambio idea.

Diciamo che è stato un percorso un po’ particolare, che credo riguardi un po’ tutti noi, quello di cambiare idea strada facendo. 

Ho scelto di lavorare sempre nell’area della comunicazione e del marketing, oggi in maniera più completa, guardo a 360° praticamente il mondo dell’online arrivando dalla parte più economica fino ad arrivare alla parte di comunicazione. 

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Quanto è stato importante per te avere un mentore o qualcuno che ti ispirasse nelle scelte, nei momenti di difficoltà durante il percorso?

Il percorso che ho fatto si divide sempre in due parti da un lato ho sempre avuto la mia famiglia, i miei genitori, i miei fratelli che mi hanno sempre spronato e supportato, supportato soprattutto durante gli studi, spronandomi anche certe volte direttamente dicendo che non potevo dormire sugli allori e questo mi ha sempre aiutata ad essere reattiva e proattiva e a rispondere a tutte le opportunità  che si sono presentate, positive o meno positive, durante il mio percorso sia di studi sia professionale. 

Mi ha aiutata a guardare sempre al di là del proprio naso, non fermarsi esclusivamente a quello che succede in questo momento, ma pensare sempre al futuro, quindi la mia famiglia in primis, senza di loro non ce l’avrei fatta.

E poi la mia seconda famiglia è qui a Milano, mi sono spostata dalla Sicilia e sono venuta a vivere qui.


Sono stata anche per qualche anno all’estero e ho creato tante micro famiglie fatte da una o anche due persone le quali anche loro mi sono state accanto tra Milano e Parigi e tra Milano e Londra, anche loro sono stati e sono tutt’ora dei mentori.

Sono quelle persone che ti aiutano a far ragionare e spero anch’io di fare con loro lo stesso e di poter dare lo stesso beneficio che loro danno a me.


Mentre dentro Lush ho trovato dei colleghi internazionali che sono stati in grado invece di darmi una marcia in più proprio dal punto di vista lavorativo, quindi andare a capire come approcciare a determinate situazioni e come comportarsi, guardandola sempre come un’opportunità e mai come una minaccia.


Grazie ad alcuni miei colleghi dentro Lush, ho trovato, spesso e volentieri dei momenti di conforto e dei momenti di forza, fatto sta che poi hanno chiesto a me di essere mentore per altri miei colleghi, quindi devo dire che sono riuscita ad avere degli ottimi compagni di viaggio che ancora ho tutt’ora.


Quanto è importante per te questa attitudine di Resilienza e quali sono dei suggerimenti o dei consigli, che puoi dare a noi giovani sul miglioramento di questo aspetto soprattutto nei momenti di difficoltà? 

Essere Resilienti è una dote innata, su cui bisogna lavorare, vi permette di continuare ad affrontare qualsiasi genere di difficoltà che si presenta sia dal punto di vista personale che professionale, è il continuare sempre ad avere un approccio positivo e reattivo, la capacità di imparare piano piano a saper affrontare quello che succede sia in positivo che in negativo.

È importantissimo, fa parte di questa capacità di creare piano piano in sè la capacità di essere più resilienti, di poter avere un approccio diverso alle persone, alle cose, alla vita. 


Una cosa molto importante è mai lasciarsi andare, festeggiare quando c’è da festeggiare e continuare a lavorare sodo, non fatevi mai dire di no senza nessun motivo. 


Se avete un’idea, un concetto, un progetto, un’opinione, arrivate sempre preparati e sappiate affrontare l’interlocutore in maniera molto corretta, facendo capire la vostra posizione, con i dati alla mano, con i presupposti per poterne parlare, allora questo vi permetterà piano piano di comprendere, andare avanti, di essere resilienti e di superare qualsiasi genere di difficoltà, quindi è questo l’importante essere sempre preparati e sapere quello che si fa. 

Non è semplice perché ovviamente parte da diverse fasi e ovviamente anche l’età conta, perché magari a vent’anni si è più esuberanti ed io continuo ad esserlo ancora adesso, però riesci a mitigare piano piano determinate cose ed ad avere più una visione a 360° e questo lo si può imparare entrando in contatto con il mondo, entrando in contatto veramente con tantissime persone e se avrete l’opportunità di entrare in contatto con persone che arrivano da tutto il mondo, ti permettono di comprendere anche la loro cultura, il loro modo di pensare, il loro modo di reagire a determinate cose, questo sicuramente sarà un plus che non dovrete mai rifiutare perché è una grande scuola.

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Puoi lanciare un messaggio alla nostra community Valory come consiglio ai giovani che si stanno avvicinando al mondo del lavoro?


Certo! Non abbiate paura se ancora in questo momento non avete le idee chiare, pian piano troverete la vostra strada e se siete convinti e avete le idee chiare andate avanti, vi raccomando non fatevi buttare mai a terra da nessuno, siate sempre preparati, questo vi permetterà di affrontare qualsiasi cosa e di avere ovviamente un approccio più reattivo e più propositivo nei confronti del mondo del lavoro o nei confronti di quello che può capitare nella propria vita personale, quindi non pensate che state facendo la scelta sbagliata, quel momento è il momento per cui quella scelta vi aiuterà a non sbagliare di nuovo, qualsiasi errore che fate non è mai tempo perso ed è certamente un’opportunità per migliorare e quindi non abbattetevi anzi andate avanti.


Non credete a tutto quello che c’è online e che tutti i successi, di tutti gli influencer e di tutte le altre persone nasca con facilità o con semplicità, è frutto di un grandissimo lavoro, quindi non abbattetevi, non pensate che quella cosa non sia possibile raggiungerla anzi mettetevi di buona lena, non ascoltate e andate avanti come dei treni ecco. Continuare e perseverare sempre senza abbattersi! 


Vi aspettiamo su Valory App dove potrete ascoltare l’intervista completa.

Ridare quello che si prende: Stefano Bassi si racconta

Ridare quello che si prende: Stefano Bassi si racconta

“Ridare quello che si prende: questa è la vera sostenibilità” 

“L’ambiente è quel qualcosa che ci include tutti: volenti o nolenti!”: questa è la frase che mi è rimasta impressa dalla video intervista con il dott. Stefano Bassi.

Environmental community organizer di Patagonia, si occupa delle comunità di attivisti presenti nel territorio. L’azienda Patagonia, per cui lavora, è un chiaro esempio di partecipazione attiva dentro un ecosistema: il loro messaggio aziendale è esplicito: “We’re in mission to save our planet”; ma quello che mi ha sorpreso ancora di più è la capacità di concretizzare e di rendere tanto esplicito anche il loro pensiero nella realtà: avendo cura non soltanto dell’ambiente, ma anche delle persone che operano, o meglio cooperano in questo grande sistema, che il nostro pianeta.

Dopo esser venuto a conoscenza di questo incredibile operato, mi sono posto una domanda: “Come è possibile anche per noi cittadini partecipare in modo attivo e fruttuoso in un (eco)sistema di cui ne facciamo parte?”-e anche-“Come si può aumentare la consapevolezza, e di conseguenza la nostra attenzione riguardo il pianeta Terra?”.

Questi sono soltanto alcuni dei punti trattati in questa intervista:ricca di preziose testimonianze e consigli e, se anche voi siete curiosi di sapere le risposte a questi quesiti, non vi lascio che all’intervista.

Buona lettura!

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Può raccontarsi alla nostra community Valory approfondendo il suo background e il suo ruolo attuale nell’azienda Patagonia?  

Dopo gli studi in Scienze ambientali e una decennale esperienza lavorativa in montagna, sono approdato nel 2007 a Patagonia, nel negozio di Milano, e mi è sembrato da subito naturale occuparmi degli aspetti ambientali. Oggi parte del mio lavoro consiste nel consolidare e nutrire le comunità di attivisti e altri attori che a vario titolo partecipano allo scenario ambientalista, attorno ai negozi italiani.

Vedendo le sue esperienze lavorative si può notare il suo forte legame con la natura e l’attenzione verso le tematiche ambientali. C’è stato un momento particolare nella sua vita nel quale è scaturito in Lei questa profonda connessione con la natura? 
Non riesco a trovare un punto di svolta, direi che è stata una specie di presa di coscienza graduale. Credo che l’aver passato molto tempo in montagna da piccolo e fino alla tarda adolescenza, soprattutto d’estate e in un luogo poco frequentato che mi concedeva libertà di esplorazione abbia molto influito nelle scelte che ho preso in seguito.  

Nella video intervista il dott. Bassi ci parla di come quei momenti a contatto con la natura siano stati importanti per la sua persona, proprio perché in quelle escursioni stava alimentando, non del tutto consapevolmente, la sua passione

Da questo aneddoto ho compreso anche un messaggio implicito che vorrei condividere: comprendere il perché ci piacciono le cose e anche come migliorare tali abilità è un passaggio imprescindibile per poter realizzarci pienamente. Credo inoltre, che migliorare un talento che abbiamo, e poi donarlo per aiutare gli altri sia un obiettivo da raggiungere per ognuno di noi.

Lei lavora nell’azienda Patagonia, impresa green che si occupa del settore tessile: settore come ha detto Lei con una grande impronta ecologica, come pensa quindi che questo atteggiamento imprenditoriale virtuoso possa essere riprodotto in larga scala? 

Uno dei motivi per cui facciamo quel che facciamo è dimostrare che è possibile fare business in modo florido e allo stesso modo responsabile. Le buone pratiche sono sempre replicabili, occorre solo la volontà di farlo. 

Patagonia si impegna in campagne a stretto contatto con le associazioni anche più piccole.

Una delle più significative per il dott. Bassi, è stata la campagna Blue Heart” per la salvaguardia dei fiumi nei Balcani dalle possibili costruzioni di dighe per produrre energia idroelettrica. 

La fonte energetica sopracitata non è così ecosostenibile come si pensa e, se vuoi sapere di più riguardo il perché di questo e ti incuriosisce la campagna “Blue Heart”  ti lascio alla fine dell’articolo dei link utili.

Pensa che ci sarà un incremento nel settore lavorativo dei cosiddetti green jobs, cioè tutti quei lavoro legati alla sostenibilità ambientale? Ha qualche consiglio per i giovani che vogliono intraprendere un percorso lavorativo di questo tipo?

Di sicuro il mercato del lavoro si sta muovendo verso posizioni sempre più legate alla sostenibilità, in senso lato. Le aziende, volenti o nolenti, dovranno sempre più intraprendere un qualche passo in questa direzione. Se posso dare un consiglio, a parte ovviamente tenere gli occhi bene aperti riguardo le possibilità che si possono cogliere, è che ed essendoci margine per la creatività c’è una vera e propria possibilità di crearsi un lavoro su misura.

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Gli School strikes for climate sono stati un esempio di attivismo per il clima nell’ultimo periodo, e vedendo anche la Sua partecipazione in questo settore, volevo porLe questa domanda: come questo fenomeno può essere utilizzato per portare qualche concreto cambiamento nella nostra società? 


ll fenomeno dei Climate Strikes ha avuto senza dubbio il merito di aumentare la consapevolezza attorno al tema della crisi climatica, e di allargare la piattaforma di attori che possano prendere attivamente parte al movimento attivista. Naturalmente manifestare e basta non è sufficiente, occorre che le nuove generazioni possano attivamente portare le proprie istanze (che sono poi quelle di tutti) nelle camere del potere. Per far questo, noto che i movimenti nati dal basso stanno cercando di organizzarsi in modo più funzionale, per essere più efficaci

Proprio come dice il dott. Bassi per dare risultati tangibili serve molto più che una sola manifestazione. Solo tramite proposte serie, che partono da associazioni con uno scopo chiaro, si può pensare di fare veramente “la differenza”. Un esempio che è stato riportato da Stefano Bassi è il progetto di “Ritorno al futuro” di “Fridays for Future Italia” che con l’aiuto di scienziati ed esperti ha proposto al governo un piano di rilancio a livello ambientale.

Pensa che utilizzare strumenti di comunicazione responsabile che stimolano comportamenti proattivi come ValorY possa essere utile anche per aziende come la vostra che vogliono instaurare con la next generation un rapporto più empatico e di consapevolezza verso l’Ambiente?

Di sicuro. Le giovani generazioni sono molto più attente alla salvaguardia ambientale e alla giustizia sociale di quanto non lo sia stata – per esempio – la mia. Rappresentano quindi la base più solida su cui costruire comunità non solo di clienti, ma di attivisti che partecipino alle prese di posizione che le aziende assumeranno in questi ambiti. Quindi fornire strumenti di comunicazione che parlino il loro linguaggio – il vostro – è fondamentale

“L’outdoor” inizia fuori dalla nostra porta di casa”, questa è l’immagine che spero vi possiate ricordare: per essere in contatto con la natura non ci si deve trovare per forza in un paesaggio fluviale dei Balcani, tutto inizia anche dal nostro giardino, anzi neanche! Tutto inizia da dove viviamo: cioè la città, dove paradossalmente, la natura sembra non esserci! 

Ma è proprio in questo posto dove possiamo manifestare il nostro vero amore nei confronti dell’ambiente: soltanto salvaguardando prima il luogo dove passiamo la maggior parte del nostro tempo potremmo far comprendere a tutti la bellezza di quello che ci è stato donato. 

Perché come disse Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo” e la salvezza non verrà da luogo straordinario ma inabitato, bensì, se giungerà, sarà proprio dal posto più inaspettato e a tratti inconcepibile”. 

Altri approfondimenti si possono trovare nella video intervista su valory app. 

sito campagna “Blue Heart” https://blueheart.patagonia.com/intl/it/ 

sito progetto di “Ritorno al futuro” (“Fridays for Future Italia”) https://fridaysforfutureitalia.it/ritorno-al-futuro-1/

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Diego Patrizio

Diventare un E-commerce manager: Francesco Chiappini ce lo insegna!

Diventare un E-commerce manager: Francesco Chiappini ce lo insegna!

Nell’ambito del Web Marketing Festival ho potuto porre alcune domande a Francesco Chiappini, speaker nella sala “E-commerce e Retail”. Docente di “Ecommerce School” per le aziende e per i giovani imprenditori, ci ha dato alcuni preziosi consigli per diventare un e-commerce manager.

Lei ha dichiarato che la cosa più bella del Suo lavoro è che La diverte. Quanto è importante la passione per la propria professione in un campo come il digitale che richiede un continuo aggiornamento?

Dev’essere costante. Nell’e-commerce ancora di più.
Se non c’è passione e voglia di formarsi continuamente ci si ferma ben presto nell’evoluzione professionale.
Quando ho iniziato nel 2002 c’era solo ebay, oggi ci sono tantissimi canali distributivi e di marketing che richiedono competenza nella gestione e nella lettura dei dati. È davvero fondamentale amare questo settore per essere continuamente stimolati e sempre aggiornati sulle tantissime novità che quotidianamente vengono pubblicate.

I corsi della Sua realtà “E-commerce School” generalmente sono mediamente avanzati ma alcuni sono rivolti anche a chi vuole iniziare a vendere online. Pensa che l’e-commerce sia una buona opportunità per un giovane? 

Assolutamente sì e per questo abbiamo creato un corso “Da Zero a E-commerce” che permette proprio a chi si approccia per la prima volta di essere guidato sin dai primi passi.
Per quanto riguarda le opportunità si può fare carriera come professionista o intraprendere un percorso imprenditoriale, entrambi necessitano di competenza.
L’e-commerce manager è il lavoro del futuro ed è già una figura professionale molto ambita e super ricercata sul mercato.
Per chi vuole diventare e-commerce Manager abbiamo creato un Master di 18 mesi operativo che permette di entrare subito nel mondo del lavoro, ecommerceHeroes.it
Se invece si vuole scegliere una carriera imprenditoriale, il consiglio è di diffidare da soldi facili, dropshipping vari e scorciatoie, ma di munirsi di olio di gomito, studiare tanto, testare, mettersi alla prova e soprattutto formarsi da imprenditori e non da tecnici o teorici che non hanno mai investito un centesimo di tasca propria come imprenditori. Questo fa tutta la differenza del mondo. 

Quali skills sono necessarie per intraprendere un percorso imprenditoriale nel mondo dell’e-commerce?

Due tipologie innanzitutto, orizzontali e verticali.
La prima, di Management, per guidare e delegare correttamente un progetto e-commerce, mentre le seconde servono per governare tutte le altre attività specialistiche e non per forza devono essere di competenza dell’imprenditore che può affiancarsi di un team specializzato su questi ambiti.
In generale è bene prima essere dei buoni imprenditori ed aver studiato Gestione aziendale, solo così puoi essere anche un ottimo imprenditore e-commerce.

Lei è considerato un pioniere della “Marketing Automation”. Come questa disciplina può conciliarsi con il crescente bisogno dei clienti di creare un rapporto, una relazione con il brand, con l’aumentata necessità di umanizzazione dei brand?

L’idea che la Marketing automation renda tutto impersonale è errata.

Anzi, queste attività aumentano la rilevanza delle comunicazioni e pertanto offerte e contenuti personalizzati avvicinano ancora di più i consumatori al brand, perché si sentono considerati  e vedono comunicare il brand in modalità one to one.

Poi tutto è automatizzabile, ma in alcune attività non sempre è consigliato.

Prendiamo per esempio il Customer Care, è vero che puoi automatizzarlo con chatbot sempre più intelligenti, ma il valore umano e la capacità di vendita di un operatore reale non potrà mai essere superato o raggiunto da un bot.

Quindi a livello strategico ci possono essere delle attività che per scelta si sceglie di non automatizzare, specialmente sul B2C (business to consumer) dove è davvero importante creare una relazione umana con i clienti.

Un obiettivo di ValorY è aiutare i giovani nella scelta del loro futuro professionale trasformando il mondo digitale in opportunità reali. Pensa che creare sinergie tra realtà che si dedicano alla crescita dei giovani possa dare a noi “fruitori” maggiori vantaggi?

Le partnership sono molto sottovalutate ma permettono di aumentare il bacino di visibilità e crescere a rete con obiettivi condivisi e comuni.
Peccato che in Italia ci sia poca mentalità a riguardo e si tenda sempre a fare le cose in autonomia piuttosto che creare partnership.
Il digitale permette ai giovani di avere mille opportunità, il nostro ruolo di formatori ed imprenditori è quello di guidarli non solo verso percorsi formativi di valore, ma soprattutto di insegnare un’etica professionale che si perde spesso sui social network, perché l’aspetto umano e relazionale è sempre la chiave vincente di qualsiasi professionista, al di là delle competenze.

Anche Francesco Chiappini, come molti professionisti del digitale, sostiene la necessità di lavorare nel marketing digitale con passione, sostenuti da una formazione continua, avendo a cuore le relazioni umane e l’etica professionale. Ciò può essere facilitato con la creazione di partnerships che condividano obiettivi di valore. 

Marco Gastaldi

WEB MARKETING FESTIVAL: l’importanza di un E-commerce Etico

WEB MARKETING FESTIVAL: l’importanza di un E-commerce Etico

Dopo l’evento “Digital Innovation Days” ho partecipato al Web Marketing Festival, anch’esso organizzato online a causa della  pandemia. Quest’anno, oltre all’edizione annuale di giugno, se ne è tenuta un’altra nei giorni 19, 20 e 21 novembre in considerazione della particolare situazione attuale italiana. Cosmano Lombardo, Founder & CEO di Search On Media Group (la Società organizzatrice dell’evento) ha aperto le tre giornate ribadendo l’importanza di riconquistare il desiderio di sognare che avevamo da bambini per costruire un mondo migliore. La tecnologia deve essere un mezzo per raggiungere uno sviluppo sostenibile e la necessità di cooperare si è resa più che mai evidente in questo periodo di pandemia. Nel seguire il Web Marketing Festival ho posto particolare attenzione al tema dell’e-commerce, particolarmente rilevante in questo periodo di innovazione digitale denominato “quarta rivoluzione industriale”. Oggi l’Italia è uno dei paesi più arretrati nel campo delle vendite online ma il COVID-19 ha dato un’accelerazione notevole all’e-commerce. 

Come ho già affermato nell’articolo conclusivo dei DIDAYS scritto per il blog di ValorY App insieme ad altri quattro giovani VALORYERS, è in atto una veloce trasformazione digitale: solo le imprese che riusciranno ad innescare processi innovativi si garantiranno una maggiore competitività e potranno sopravvivere. Quali sono i contenuti che sono emersi con maggiore insistenza negli interventi che ho seguito al Web Marketing Festival? Scopriamoli insieme.

L’e-commerce sta diventando un canale sempre più importante, non solo per la fidelizzazione ma anche per la comunicazione. Per raggiungere gli obiettivi di business è necessaria una predisposizione ad ascoltare ed analizzare i bisogni dei clienti per poterli soddisfare. Non è sufficiente concentrarsi solo sul prodotto, bensì è necessario costruire “qualcosa” insieme al cliente. La creazione di una community dove il consumatore si sente parte di un ecosistema digitale di valore, dove può condividere esperienze relative al prodotto offerto, non deve servire unicamente per guadagnare la fiducia del cliente ma per sondare i suoi bisogni ed essere in grado di fornire delle risposte adeguate.

Gli aspetti etici e di business vanno coniugati. Oggi il consumatore, nella scelta di acquisto, tiene in rilevante considerazione anche i comportamenti dell’azienda per quanto concerne la sostenibilità ecologica e sociale nonché l’inclusione delle diversità. Le scelte sono orientate dunque anche su base valoriale. Il valore del web è di consentire relazioni umane, commercio ed opportunità, ma quanti siti di e-commerce sono davvero inclusivi? Pensando alla disabilità, vengono subito in mente le barriere architettoniche delle nostre città ma cosa accade nel web? Il 15% della popolazione mondiale ha disabilità. In America dal 2010 le aziende che vendono online sono tenute a rispettare determinati criteri di inclusione, come ad esempio  provvedere ad audio-descrizioni del loro sito web. In Italia però i siti di e-commerce che integrano servizi per gli utenti portatori di disabilità sono ancora rari. Occorre dare a tutti la possibilità di sentirsi inclusi in un’esperienza, anche nel mondo dell’e-commerce. 

Nei prossimi anni i costi imporranno riduzioni delle superfici commerciali e quindi una necessità sempre maggiore per le aziende di implementare le vendite online al fine di assicurarsi la sopravvivenza. Gli investimenti necessari per avere visibilità sul web sono tuttavia sempre più elevati, per i piccoli imprenditori una soluzione potrebbe essere quella di cooperare aggregandosi ad altri player per ridurre tali costi.

Altro elemento rilevante per l’e-commerce è la crescente importanza della ricerca per immagini. In un mondo sempre più veloce in cui una grande fetta di acquisti viene effettuata da Mobile e in una realtà sempre più ricca di offerte quale è il web, la ricerca visuale può rappresentare il primo passo verso l’acquisto. 

Partecipare al Web Marketing Festival come ValorY Reporter è stato per me gratificante. Mi ha confermato che anche l’e-commerce può diventare uno strumento per praticare un marketing più etico, contribuendo alla costruzione di una società sostenibile ed inclusiva.    

Marco Gastaldi

Digital Marketing + E-Commerce? Scopri l’esperienza di RICCARDO MARES

Digital Marketing + E-Commerce? Scopri l’esperienza di RICCARDO MARES

Vuoi intraprendere una carriera nel mondo dell’e-commerce? Se la tua risposta è sì, continua a leggere per saperne di più.     In occasione del Web Marketing Festival ho avuto il piacere di intervistare Riccardo Mares per ValorY, uno degli speakers della sala “E-commerce e Retail”. Riccardo ricopre il ruolo di Chief Operating Officer del gruppo WMR. Ho potuto porgli alcune domande inerenti alla Sua attività professionale ed al gruppo in cui lavora. 

Ho sentito parlare molto bene del gruppo WMR. Può introdurre brevemente questa realtà?

Il gruppo WMR è l’evoluzione qualitativa di Studio Cappello, realtà imprenditoriale padovana che offre servizi di web marketing da quasi vent’anni.

A dicembre per me sono 10 anni di storia condivisa: sono entrato come SEO Specialist e ora ho la possibilità di coordinare la produzione con il ruolo di COO. 

Gli ultimi anni sono stati particolarmente importanti in quanto dal cuore Studio Cappello, specializzato in SEO-SEA, abbiamo esteso competenze e attività creando nuovi rami d’azienda:

  • Studio Cappello: azienda dedicata alla consulenza web marketing a 360°: SEO, Adv, Digital PR, Automation, Servizi di Web Marketing integrati, Consulenza strategica, …
  • Adviva: azienda dedicata alla creatività, CRO e sviluppo
  • WMRI: spinoff specializzato nella Data Intelligence, nella Business Intelligence e nell’analisi previsionale omnichannel
  • WMRH: azienda specializzata nella consulenza alberghiera
  • WMR Academy: spin off per la formazione professionale di alto livello, con la partecipazione dei migliori professionisti di Studio Cappello

Cosa distingue WMR Group? La maniacale passione per le performance, per l’innovazione e per la guida dei clienti verso un miglioramento continuo.

Quali fattori dobbiamo tenere in considerazione per scegliere il CMS (sistema di gestione dei contenuti) da utilizzare per creare un e-commerce?

Mi fa sorridere, perché nel 1999 questa domanda è stata il fulcro della mia tesi di Ingegneria Informatica a tema e-commerce. Sicuramente ritengo che gli aspetti da valutare siano principalmente due:

  • Utilizzo di un CMS in grado di rispondere alle esigenze dell’e-business e integrazione con i principali strumenti aziendali esistenti
  • Capacità da parte dell’azienda – e dei suoi partner – di mantenere efficientemente e efficacemente il CMS (storie di aziende che hanno scelto il CMS di “pancia” e poi tecnologicamente bloccate ce ne sono troppe)

Quali sono le best practices SEO per ottimizzare un e-commerce?

Quanti capitoli ho per rispondere? L’obiettivo finale è fare in modo che il sito sia in grado di posizionarsi nelle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca) con le migliori risposte per i diversi intenti di ricerca dei navigatori.

Nel backstage significa assicurarsi che il server risponda nel modo più veloce possibile, i bot leggano tutte le pagine necessarie e non perdano tempo in pagine non necessarie, le pagine si compongano a schermo nel minor tempo possibile, i bot siano in grado di interpretare al meglio i contenuti e … si ottengano posizionamenti migliori rispetto alla concorrenza.

Quali sono oggi le figure più richieste in ambito Digital Marketing e quali pensa lo saranno in futuro?

Dando per scontato (non è sempre così) garantire le basi (SEO, SEA, SMM, …) sarà fondamentale sviluppare team in grado di raccogliere e analizzare i dati, in modo da farli diventare strumenti al supporto strategico/decisionale.

Crede che un canale di comunicazione responsabile come ValorY possa essere d’aiuto ai giovani per il loro orientamento professionale? Creare alleanze strategiche per formare la Next Generation ai nuovi modelli di business può essere un modo?

Considera che qualche anno fa ho scritto un libro chiamato Mamma posso spiegarti: Lavoro nel web con l’obiettivo di divulgare in modo semplice ma completo, la complessità dell’universo che costituisce il Digital Marketing e il mondo della comunicazione digitale.

Oggi è assolutamente fondamentale dare ai giovani gli strumenti necessari a discerne la qualità dalla fuffa. In un mondo che soffre di iper-disponibilità di informazioni, se non si ha la bussola corretta il rischio è di infrangersi in percorsi formativi errati e poco produttivi.

Da questo articolo è possibile evincere quanto siano articolati Digital Marketing ed e-commerce. È necessaria una continua ed insaziabile curiosità per approcciarsi e successivamente continuare ad aggiornarsi in questi ambiti che hanno invaso la nostra quotidianità. Occorre fare tesoro delle esperienze di professionisti esperti al fine di poter realizzare le nostre aspirazioni. 

Marco Gastaldi