Il MIUR a luglio 2019 ha pubblicato i dati relativi alla dispersione scolastica. Il report ci informa che sono circa 130.000 gli studenti che hanno abbandonano la scuola, riferendosi all’anno scolastico 2016/2017 e al passaggio 2017/2018. Il fenomeno della dispersione scolastica si presenta in diminuzione rispetto al passato, ma i numeri ai quali ci riferiamo sono comunque altissimi.

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La mancanza di un metodo di apprendimento efficace può rappresentare una grande variabile nel proseguire gli studi. Ne abbiamo parlato con Massimo De Donno, esperto di apprendimento, ideatore del corso “Genio in 21 giorni”, della scuola di formazione “Soft Skill Academy” e ora PARTNER di VALORY.

Costruire il proprio metodo di studio ha ripercussioni positive in tutti gli ambiti della propria vita. La mancanza di un giusto approccio, di un metodo mirato potrebbe portare, ad esempio, all’abbandono degli studi che rimanda al problema della dispersione scolastica e la conseguente possibilità di precludersi possibilità. Non avere metodo può portare a sentirsi inadeguati all’apprendimento di una materia o all’impegno scolastico

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Come nasce il progetto “Genio in 21 giorni”?

“Genio in 21 giorni” è il titolo di un manuale, edito da Sperling & Kupfer, pubblicato nel 2012 e tradotto in più lingue. All’epoca, questo manuale, rappresentava lo stato dell’arte sulle tecniche di apprendimento: tecniche di memoria, lettura veloce, mappe mentali. Aveva lo scopo di diffondere a quante più persone possibile la conoscenza e l’utilizzo di questi strumenti che tutti dovrebbero avere a disposizione sin dai primi anni di scuola. Una cassetta degli attrezzi che, per chi studia, aiuta ad aprire porte e a mettere “luce” dove diversamente ci sarebbe oscurità. 

Questo progetto nasce dunque come un corso sulle tecniche di apprendimento che poi, negli anni, si è trasformato. I migliaia di allievi che abbiamo in tutta Italia ci hanno mostrato come sia necessario ricavare un proprio metodo di studio e questo è diverso dalla semplice conoscenza di una “tecnica” di studio.

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Come al nostro cervello piace “imparare” le informazioni?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo iniziato un lavoro di ricerca, affiancati da scienziati e coordinati dalla Prof.ssa Emilia Costa, Professore Emerito all’Università di Roma “La Sapienza”, per molti anni titolare della Prima Cattedra di Psichiatria, e autrice di oltre 400 pubblicazioni scientifiche. Abbiamo individuato test utili a far emergere alcune caratteristiche dell’allievo sulla base delle quali possiamo, successivamente, costruire un metodo di studio personalizzato. Tante volte abbiamo sentito che il metodo di studio è soggettivo e questo ha indotto molti di noi a pensare di doverlo cercare in autonomia. In realtà la ricerca, oggi molto attiva in questo ambito, ci dice che abbiamo moltissimi strumenti a disposizione. Le nostre attività si giovano inoltre della preziosissima collaborazione dei ricercatori del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che da anni svolgono studi sulle tecniche di apprendimento, i cui risultati abbiamo testato e trasferito ai nostri formatori e tutor per diffondere questi strumenti a quante più persone possibile, migliorando i loro risultati nello studio.

Perché 21 giorni?

Un chirurgo plastico statunitense, Maxwell Maltz, pubblicò negli anni 50 un testo chiamato “Psicocibernetica”. Secondo questa teoria, così come i suoi pazienti per abituarsi ai loro nuovi tratti somatici dopo un intervento chirurgico impiegavano un tempo di 21 giorni, così il nostro cervello ha bisogno di questo tempo per integrare una nuova abitudine e creare un automatismo. Questo tempo è stato confutato negli anni da studi successivi, ma rimane un saggio e spiega che se ci si applica per un tempo sufficientemente lungo in una materia, in qualsiasi campo, prima o poi questa diventa una nostra abilità, un nostro automatismo.

Un’ attività che inizialmente costa fatica, perché ti devi applicare, successivamente diventa automatica, come ad esempio guidare o sciare: “21 giorni” rappresenta, dunque, un tempo ragionevole, ma anche sfidante.

Chi vive questa “esperienza” vive, in momenti diversi, un effetto “sorpresa” legato al senso di soddisfazione di riuscire a far qualcosa che prima sembrava impossibile. 

Qual è lo scopo di questo corso?

Il nostro allievo segue un percorso che, di fronte a qualunque tipo di obiettivo legato all’apprendimento, lo rende capace di organizzare un protocollo, una procedura di quello che dovrà fare per poter realizzare quel risultato con il minor dispendio di energie possibile. Si acquisisce una vera e propria capacità nel pianificare, organizzare, elaborare e comprendere le informazioni, potendole ricordare nel breve e lungo termine. A livello emozionale si torna ad innamorarsi dello studio.

A chi è rivolto questo corso?

Il corso è rivolto a tutti: per chi studia, ovviamente, il vantaggio è lampante perché è possibile studiare in meno tempo e con meno fatica ottenendo risultati migliori. Abbiamo, però, anche moltissimi professionisti o lavoratori.

Il metodo di studio si adatta a qualunque tipo di obiettivo o materia in modo efficace. 

Esiste una metodologia unica o è personalizzabile?

Esistono parti del corso che sono fatte in aula, hanno quindi tempi ben precisi. La seconda parte del corso è svolta con approccio one- to- one”, con un preparatore personale che è una persona formata appositamente per preparare l’allievo a crearsi un metodo di studio personalizzato e raggiungere gli obiettivi che si era prefissato iscrivendosi al corso.

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Quanto conta l’atteggiamento nell’apprendimento?

Una delle parti introduttive del corso guida a riscoprire quali sono le caratteristiche che rendono il bambino così straordinario nell’apprendimento e si scopre che sono tutte collegate all’atteggiamento.
Riscoprire il giusto atteggiamento nei confronti dell’apprendimento è un fattore di grande apertura. Chi pensa di non essere portato per una determinata materia, deve risolvere due difficoltà: la difficoltà intrinseca alla materia, ma anche uno stato mentale negativo che preclude di usare al massimo le proprie capacità.

Qual è il valore aggiunto rispetto ad altri corsi simili

L’insegnamento delle tecniche, per quanto possa essere utile, non è sufficiente. Quello che ci contraddistingue è la personalizzazione del metodo. Siamo l’unica azienda che fa corsi sull’apprendimento in collaborazione con il CNR avendo la possibilità di divulgare ai nostri allievi risultati inediti di queste ricerche.

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Come si sviluppa l’attivazione della Soft Skills Academy?

A parte il corso sull’apprendimento che risolve il problema di “imparare ad imparare”, abbiamo attivato un’ Academy, una vera e propria scuola di formazione sulle Soft Skills .

Le soft Skills sono considerate oggi uno degli elementi in assoluto più importanti per poter realizzarsi lavorativamente parlando. Non riguardano le competenze tecniche (Hard Skills), ma “come si fanno le cose” e quindi ambiti quali l’empatia, problem-solving, lavoro di squadra, comunicazione. Elementi che sono importantissimi nel raggiungimento di qualunque obiettivo, ma che nel mondo del lavoro sono sempre più cercate e per le quali non c’è una formazione scolastica.

La scuola ci prepara sulle competenze, ma le aziende cercano giovani ponendo l’attenzione sull’atteggiamento del candidato. Le aziende che crescono e si sviluppano cercano persone di valore da inserire e i giovani fanno fatica a qualificarsi per avere un lavoro che poi non li rende soddisfatti. Vogliamo, dunque, creare un anello di congiunzione tra azienda e giovani, definendo un percorso utile ad imparare le Soft Skills, fornendo un contributo formativo concreto

image7Sede Genio 21 giorni Bologna

Cosa pensi del progetto Valory?

Ho deciso di diventare subito un Partner di Valory perché ne sposo i valori. Valory App è uno strumento validissimo che dà ai giovani contenuti gratuiti per poter imparare l’importanza dell’apprendimento e della comunicazione. 

L’elemento chiave nella scelta di diventare Partner di Valory è  la collaborazione con il mondo degli Psicologi (CNOP) attraverso il loro servizio Valory Help che offre gratuitamente il contatto con un professionista nel rispetto dell’anonimato. Credo moltissimo nel mettere in comunicazione in modo innovativo i giovani con questa figura, che può dare un contributo al benessere della persona. I nostri allievi dell’Academy Soft Skills (tra Italia e Spagna sono circa un migliaio) si stanno registrando in Valory potendo usufruire di questo servizio utile e gratuito.

Quali sono i prossimi progetti di collaborazione con Valory?

In tutta Italia abbiamo attivato un format, dove ogni mese, nelle nostre sedi, un imprenditore incontra i ragazzi e spiega loro cosa serve per realizzarsi nel mondo del lavoro, cosa ci si aspetta da loro, come si selezionano i candidati, come si fa un colloquio. E’ una specie di progetto sociale dove le aziende attraverso i loro amministratori delegati, direttori marketing trasferiscono la loro esperienza ai giovani. 

Il contenuto di queste serate lo trasmetteremo, in pillole anche attraverso video, alla comunità di  Valory App con un contributo utile e concreto.

Vi aspettiamo su Valory App !

Scritto da Linda Lato