Obiettivo Ben-Essere con Marianna Benatti

Obiettivo Ben-Essere con Marianna Benatti

Nel corso degli ultimi anni assistiamo alla tendenza di creare benessere attorno a noi: nella nostra casa, con gli amici, nel tempo libero, nelle scuole e nel mondo del lavoro. La parola “Benessere” , in particolar modo in questo periodo, è diventata la priorità per le aziende e le persone.
Il significato, oggi, è più articolato, più ampio: include lo stato fisico, mentale e psicologico e tende all’armonia tra uomo e ambiente. Le nuove case vengono pensate secondo criteri di bio-architettura, con sempre più soluzioni home wellness. La scelta del cibo è più attenta, sani ed equilibrati regimi alimentari diventano i nuovi stili di vita. Le scuole valorizzano sempre più  azioni volte a creare un contesto educativo mettendo al centro il bambino e il suo benessere (integrazione e adattamento sociale,autostima…). Le aziende promuovono per i loro dipendenti soluzioni di Welfare e Wellness , mettendo al centro i collaboratori e i suoi bisogni.

In questo articolo abbiamo intervistato Marianna Benatti, che, della cultura del benessere, ne ha fatto il suo lavoro e la sua passione. E’ Well-being & Employer Branding Leader in Deloitte Italia e Manager nel team Sustainabilty di Deloitte Audit&Assurance. È una delle massime esperte e Influncer in Italia sui temi di Well-being.
Cosa è Well-being? “Well-being è una strategia volta a migliorare il benessere delle persone a 360° affinché queste possano essere piene di energia, sicure e consapevoli in tutti gli aspetti della loro vita. Una mente concentrata, un corpo energico e un senso di appartenenza alla comunità sono gli elementi che, operando in modo sinergico, consentono a un individuo di esprimere al meglio le proprie potenzialità, integrando la vita professionale con quella personale”.

Come responsabile di un importante progetto che guarda al benessere delle persone all’interno delle aziende, come spiega ai giovani questa nuova attenzione?
La maggior parte delle aziende italiane si occupano già da anni del benessere delle persone ma raramente l’hanno mai fatto in termini strategici e olistici. Negli ultimi anni, anche in Italia, ci si è resi conto dell’importanza di avere una vera e propria strategia che guardi al benessere dell’individuo a 360 gradi perché persone felici e in salute sono più produttive, più ingaggiate, più fidelizzate, meno propense ad assentarsi per malattia. Inoltre questo ha un impatto non solo per l’azienda ma anche per il territorio e la comunità e permette di rafforzare l’impegno sociale delle aziende. 

Può spiegare ai nostri VALORYERS con tre sostantivi, lo scopo principale di un progetto di well-being aziendale?
Se dovessi riassumere l’obiettivo alla base di ogni nostra iniziativa utilizzerà queste 3 parole: Engagement, Risultati e Sostenibilità. Nella situazione odierna stiamo cercando di porre sempre maggiore attenzione nel mantenimento di un rapporto sano, attivo e costruttivo con le nostre persone, improntato sulla creazione di nuovi stimoli che le mantengano interessate e soprattutto ingaggiate. Investiamo nel well-being in quanto il benessere delle persone si traduce in creazione di valore che porta a migliori risultati e produttività e anche impatto sociale. 

L’inserimento delle nuove generazioni nelle organizzazioni aziendali che problematiche deve superare, da entrambi i lati, per raggiungere livelli di efficienza?
Più che problematiche parlerei di opportunità. Opportunità di imparare da generazioni diverse: sia persone più senior da persone più giovani che viceversa. Questo sicuramente può portare a una maggiore efficienza.

Quali sono state le difficoltà e i vantaggi che il well-being ha dovuto affrontare durante il lockdown?  

L’emergenza sanitaria ha posto una maggiore attenzione sul benessere delle persone e questo sicuramente è stato un “vantaggio” per le nostre attività. La difficoltà è stata quella di ripensare alle azioni che avevamo programmato e creare un programma specifico, digitale, che fosse particolarmente utile in quel periodo. Abbiamo pensato che dovevamo puntare da un lato sull’aiutare le persone a mantenere uno stile di vita sano per aver un buon sistema immunitario e dall’altro supportarle nella nuova modalità di lavoro, completamente da remoto. Abbiamo così creato un programma per promuovere il movimento in casa, il riposo, la gestione dello stress e una corretta nutrizione. Inoltre abbiamo sviluppato dei toolkit con dei tips su come lavorare al meglio da remoto, su come gestire i team a distanza e sui virtual meeting.

Che tipo di formazione consiglierebbe ad un giovane che vuole occuparsi di well-being? Quali sono le caratteristiche fondamentali che richiede? 

Attualmente non esiste in Italia una formazione specifica, essendo il well-being un ambito nuovo in continua evoluzione e studio, ma il sempre maggior interesse delle aziende verso questo nuovo campo sta portando alla creazione di corsi ad hoc che nel tempo sicuramente continueranno ad aumentare e ad affermarsi. Chi oggi vuole indirizzarsi verso questa carriera deve sicuramente possedere competenze in ambito di comunicazione interna ed esterna, una conoscenza dei concetti di CSR e sostenibilità, oltre che un interesse per temi quali nutrizione, movimento, stress management e engagement. La voglia di rimanere aggiornati su un tema così vasto e sempre in aggiornamento non deve mai mancare, insieme ad una buona dose di empatia e capacità di utilizzo dei social per poter raggiungere i propri interlocutori.

L’ambiente in cui viviamo sicuramente influenza moltissimo il nostro benessere e la nostra felicità. Probabilmente questo è un concetto scontato.  Diventa però strategico poter cambiare e migliorare quello che non ci rende felici e, se vuoi farlo in grande, puoi diventare anche tu un Well-being manager, una figura professionale che guarda al futuro… come Valory!

Non perdere i consigli preziosi su come mantenersi in salute al giorno d’oggi per essere più efficienti anche al lavoro, dati da Marianna Benatti durante l’intervista rilasciata a Jessica Stella, giovane #valoryreporter.

La trovi solo su Valory App.

Linda Lato

Se non sbagli forse è perché non stai facendo nulla di nuovo. Intervista ad ANDREA MONTUSCHI

Se non sbagli forse è perché non stai facendo nulla di nuovo. Intervista ad ANDREA MONTUSCHI

“Se non sbagli forse è perché non stai facendo nulla di nuovo”. Intervista ad Andrea Montuschi

Per un ragazzo di quindici anni riflettere su un’affermazione così dirompente è stato un ottimo allenamento approfondito seppur da remoto, con Andrea Montuschi presidente di Great Place to Work Italia.
Ah io sono Diego Patrizio e nelle vesti di Valory Reporter per l’evento #DIDAYS vi presento la mia prima esperienza giornalistica.
Ho deciso di intervistare questo speaker perché dopo aver partecipato ad un Talent Lab Valory che mi ha fornito le nozioni base per lavora in un team, ho voluto approfondire tutte le varie sfaccettature di questo tema con un esperto del settore. Il dottor Montuschi non si è semplicemente limitato a parlare del suo lavoro e del suo settore, ma data la sua grande esperienza e generosità, ha veramente “donato” anche importanti spunti di riflessione e consigli.
Prima di lasciarvi all’intervista vi pongo le seguenti domande: gli errori sono veramente un qualcosa di negativo? Che importanza date ad essi?
Spero che il dott. Montuschi dopo la lettura, possa concedere anche a voi una nuova chiave di lettura.

Potrebbe spiegare in cosa consiste Great Place to Work dando 3 aggettivi che la rendono come azienda diversa dalle altre?


Great Place To Work è una società globale di ricerca, consulenza e formazione fondata nel 1979 e presente in oltre 60 Paesi nel Mondo che aiuta le organizzazioni a migliorare le proprie performance di business individuando, creando e sostenendo ambienti di lavoro eccellenti. È l’unico istituto di ricerca che combina l’ascolto delle persone all’analisi delle politiche HR (Human Resources) ed è conosciuto per le Certificazioni degli ambienti di lavoro di qualità e le Classifiche che premiano gli ambienti di lavoro eccellenti. Lavora insieme ad aziende e organizzazioni di tutti i settori produttivi: da quelle private, alle pubbliche, alle no-profit. In 2 concetti (non aggettivi, scusa ma non riesco a definire la mia azienda solo con aggettivi) direi: clima aziendale & employer branding.

In un mondo sempre più globalizzato quanto è importante avere un team variegato e coeso in un’azienda? Pensa che nel futuro ci saranno sempre più aziende attente a investire in questo ambito?


Le aziende sono già attente a questi temi e lo saranno ancora di più in futuro. Avere team coesi e variegati garantisce qualità di vita alle persone e produttività all’azienda. Inoltre, la varietà è spesso fonte di creatività e innovazione.
Nonostante sia molto importante avere un team unito per il successo di un’azienda, nella video intervista Andrea Montuschi ha fatto emergere la lacuna di molti paesi: cioè di non prestare ancora abbastanza attenzione su questa tematica.
Rimando alla video intervista completa su Valory App, per l’approfondimento.

Da quanto si vede nelle sue esperienze lavorative precedenti, il valore della creatività è sempre stato presente in Lei, in particolare sono rimasto colpito dalla Sua certificazione di LEGO® SERIOUS PLAY® facilitator, per lei quanto è importante oggigiorno il valore della creatività in ambito aziendale?


La creatività è fondamentale in azienda – e nella vita, in generale. Stiamo attraversando momenti difficili e in continuo cambiamento – mi riferisco alla pandemia in corso, ma anche in generale al rapidissimo sviluppo tecnologico di questi anni – e la creatività è la competenza che può consentire a chiunque di sopravvivere, addirittura di prosperare, nei in tempi come questi. Preciso che per creatività non intendo solo la “capacità di ideare cose nuove”, ma il “processo creativo”, che comprende l’analisi della sfida, l’ideazione, la fase di convergenza e l’implementazione finale.


Uscendo dall’ambito aziendale, ritiene che l’integrazione e la diversity siano già presenti come valori nella società, o pensa che è importante per la crescita del paese e dei giovani investire su di essi?


Come purtroppo abbiamo visto in questi mesi, l’integrazione non è ancora un valore così condiviso, nel mondo (penso a Black Lives Matter, ma non solo). Anche in Italia registriamo episodi di intolleranza, spesso riferita a persone di paesi diversi, o a minoranze di altro tipo (LGBT, per esempio). In azienda i casi di razzismo sono fortunatamente molto meno comuni, ma bisogna migliorare nella gestione della diversity di genere (le donne in Italia fanno ancora troppa fatica a fare carriera, rispetto agli uomini) e di età (le famose “generazioni”: forse il punto più complesso, perché nuovo).

Ancora una volta nella video intervista il dott. Montuschi parlando ai giovani, accenna che per far fronte al continuo cambiamento e alla continua innovazione bisogna puntare sui propri interessi, ma anche su certe soft skills, le quali sono descritte e correlate da aneddoti sempre nel video.


Riprendendo il suo articolo “Don’t follow your passions, use them” scritto su Linkedin nel 2014, pensa che ValorY possa essere un mezzo utile per lo sviluppo e per la crescita di un ragazzo? Ha qualche consiglio da dare al riguardo?


Mi fa piacere che ti sia letto pezzi così “antichi”! Un’iniziativa come ValorY può senza dubbio essere un mezzo utile per la crescita di voi giovani. Ogni piattaforma che dà un contributo alla condivisione e che stimola la curiosità, è utile! Il consiglio che mi sento di darvi è proprio quello di nutrire la curiosità e di non aver paura di sbagliare – anzi: dovreste indossare gli errori fatti come delle stellette sul petto! Chi non fa errori, probabilmente non sta provando a fare nulla di nuovo, no? E alla vostra età le conseguenze di uno sbaglio sono spesso minime, mentre la crescita che ne consegue è grande. Quindi questo è il mio consiglio: provate, sbagliate, riprovate, risbagliate…


In bocca al lupo a tutti voi di ValorY e ai vostri utenti!

Andrea Montuschi nell’intera intervista ha saputo rispondere alle domande collegando tematiche diverse tra di loro come: il cambiamento (seppur ancora lento) delle organizzazioni aziendali, da una gerarchia a una democrazia più equa e priva di ruoli rigidi, l’importanza di essere creativi e le ancora presenti disparità sociali che dovranno essere risolte al più presto, solo per citarne alcune. Da questo quadro generale si può rimanere confusi e dubbiosi riguardo al da farsi, ma io invece mi convinco per un’altra volta di un concetto già espresso da Andrea Montuschi nel suo articolo “Innovazione e Leadership” su Linkedin: “Innovazione e perfezione sono quasi incompatibili, come Superman e Clark Kent: non si possono vedere mai nella stessa stanza”.
Ecco credo che sia questo il concetto che ci si può portare a casa dopo questa intervista: il futuro significa innovazione e questo naturalmente implica anche errori e disparità, le quali però non devono essere un freno alla crescita della società, che per scongiurare altri errori si astiene ad applicare nuovi approcci e metodologie. Al contrario! Queste “fragilità” possono e devono essere il punto da cui ripartire.

Diego Patrizio

DIGITAL INNOVATION DAYS intervista ai F.LLI NICOLETTI

DIGITAL INNOVATION DAYS intervista ai F.LLI NICOLETTI

Il successo è il risultato di un percorso di apprendimento, una pratica che dura tutta la vita. La situazione emergenziale che stiamo vivendo ha avuto una funzione di accelerazione in questo processo che ha visto un drastico cambiamento non solo organizzativo nelle aziende, ma soprattutto culturale.
Nei casi di successo, le imprese hanno saputo cogliere nella difficoltà nuove opportunità, superando diffidenze e guardando a mercati nuovi e inesplorati.

L’edizione 2020 dei DiDays sarà focalizzata proprio su un’analisi delle idee vincenti di business nel digital marketing, utilizzando strumenti quali confronto e networking.

Scopriamo insieme, in questa intervista, cosa ci riserva la 7°edizione dei DiDays, il più grande evento italiano dedicato al Marketing Digitale e al Social Media Marketing e scopri come partecipare all’evento!

# Come nasce questo progetto e cosa significa far parte del team dei DiDays?

La manifestazione, prima conosciuta come Social Media Day Italy, nasce nel 2013 e quest’anno giunge alla sua 7°edizione.

È un evento pensato per raccontare la trasformazione digitale a 360° e per misurare gli impatti delle migliori strategie di digital Marketing nonchè delle nuove tecnologie sulla crescita e lo sviluppo del business. 

La kermesse è rivolta a professionisti marketers digitali e non, che desiderano accrescere le proprie skills sul digital Marketing, dei principali strumenti di social media marketing e degli ultimi trend nell’ambito dell’innovazione tecnologica. Si tratta di un’opportunità unica per apprendere, fare networking e stimolare la curiosità, condividendo esperienze con professionisti di alto livello.

Per noi, che operiamo nel mondo degli eventi e del digital Marketing anche con altri progetti, è un osservatorio privilegiato verso tutti i settori del digital marketing e dell’innovazione e sulle ultime tendenze. Ci offre spunti fondamentali da utilizzare nelle strategie operative da adottare nei nostri progetti, oltre ad essere uno strumento preziosissimo di networking e scambio con i professionisti del settore.

# Qual è la vostra mission?

La nostra mission è fornire ai marketers e ai professionisti una visione generale, una fotografia attuale degli ultimi trend nell’ambito dell’Innovazione tecnologica e del digital marketing.

Desideriamo fornire un’opportunità unica per imparare, fare networking e stimolare la curiosità, condividendo esperienze con professionisti di alto livello, stringere partnership e aprire una finestra sul futuro. 

Abbiamo voluto  dedicare questa 7°edizione interamente ad approfondire gli approcci delle aziende nei confronti dello stravolgimento totale dovuto al lockdown. Questa edizione si focalizzerà sui casi di successo, tra cambiamenti e accelerazioni nel processo di digitalizzazione.

# Vista la situazione attuale, legata all’emergenza sanitaria, quali sono le novità per questa edizione 2020?

Per questa edizione, seppur a malincuore, è stato necessario spostare l’appuntamento online, non sapendo quale sarebbe stata la situazione a fine Ottobre e dovendo organizzare l’evento molti mesi prima.  Con la nostra agenzia eventi 24 Pr & Events, abbiamo dato vita a una piattaforma online customizzabile per eventi in streaming, che sarà utilizzata durante la tre giorni dei Digital Innovation Days.  L’evento sarà trasmesso online su live.digitalinnovationdays.com

Un contesto digitale completamente interattivo dove gli utenti, oltre a seguire gli interventi, potranno anche spostarsi virtualmente da una sala all’altra ed interagire attivamente scrivendo commenti e spunti di riflessione sul Wall dell’evento. Inoltre, sarà possibile interagire con i relatori ponendo delle domande nella sessione live chat di Q&A, rispondere a sondaggi e contattare gli sponsor dell’evento. 

La novità più importante di questa edizione sono le 11 sale verticali suddivise per tematiche, in modo che ogni azienda possa concentrarsi sugli argomenti di maggior interesse per il proprio settore di competenza. Social Media, Fashion Tech, Influencer Marketing, Innovation & Emerging Tech , Sustainability & Well Being, Web Marketing , Digital Marketing, Fintech & Payment, Formazione digitale, Health Tech, Food Tech e una giornata dedicata alle Startup; ogni sala avrà un proprio moderatore.  Spostare l’evento online ci ha dato la possibilità di creare ben 11 sale tematiche verticali, anziché le 5 sale che sarebbero state disponibili se l’evento si fosse svolto “fisicamente” come gli anni passati. La modalità online inoltre è vantaggiosa perché non comporta limitazioni di pubblico e ci consente di essere raggiunti anche da chi vive in altre città.

# Cosa significa oggi “essere innovativi”?

In questo particolare momento storico, secondo noi una buona cultura aziendale rappresenta un punto di partenza per essere innovativi e di conseguenza è il punto focale per la ripresa post lockdown. Le aziende dovranno definire una strategia per ripartire. Sarà fondamentale la tempestività nel valutare nuovi progetti e strumenti per fronteggiare le nuove esigenze che la crisi ha presentato, oltre a studiare nuove strategie di ripresa. La cultura aziendale avrà un ruolo chiave per processi come smart working e procedure di comunicazione digitale.

Sarà altrettanto fondamentale mantenere uno sguardo attento verso le nuove tecnologie che stanno aiutando le aziende a sviluppare nuovi modelli di business e gestire le operation interne in modo diverso. 

 # Alla luce degli eventi passati e della vostra esperienza imprenditoriale, quali sono gli ultimi trend? 

I marketers stanno comprendendo l’importanza del content marketing. Le aziende di conseguenza dovranno cambiare il loro approccio alla creazione di strategie di marketing collaterali, creando contenuti allineati al percorso e ai bisogni del cliente. 

Gli annunci tendono ad essere targetizzati e pertinenti, mostrati in funzione delle abitudini di acquisto e della customer journey, attuando in seguito azioni di remarketing e retargeting. L’analisi dei big data è un punto focale e attraverso questi dati si punterà al marketing “Just in time” attraverso la marketing automation, per consegnare il messaggio giusto nel momento giusto. 

# Quale parola potrebbe definire questa edizione?

Sicuramente “ripartenza”. In questo periodo di grande emergenza sanitaria ed economica, questo appuntamento dedicato al digitale e all’innovazione può rappresentare una chiave di volta per ripartire con uno spirito nuovo e orientato al futuro con ottimismo. Desideriamo fornire strategie e case-study di successo per infondere positività e strumenti utili per la ripartenza.

# La scelta di Valory come media partner pone l’evento all’attenzione anche dei più giovani. Qual è il valore aggiunto di questa scelta?

Trattando tematiche legate al digitale e all’innovazione, che saranno sicuramente i settori più coinvolti  e in via di sviluppo, ci vogliamo rivolgere anche alle generazioni più giovani, che si troveranno maggiormente coinvolte nei processi futuri.

Desideriamo trasmettere loro le opportunità per il futuro mettendoli a confronto con chi opera nel settore.

# Quali sono le caratteristiche delle start up selezionate per partecipare ai Didays?

Già il nome della sala “Startup Digital vs Covid2019” indica come il focus di quest’anno sia su quelle start-up che hanno saputo offrire prontamente soluzioni utili per soddisfare i bisogni che il periodo di lockdown ha comportato.

Sono state selezionate sia start up che sono nate durante il periodo del covid per fronteggiare delle necessità specifiche derivanti da questa situazione, sia startup che erano già presenti, che con il covid hanno evidenziato maggiormente i propri servizi che prima non erano percepiti come necessari.

Vuoi scoprire come partecipare?

Con VALORY, media partner dell’evento, hai la possibilità di usufruire uno speciale sconto per l’acquisto dei biglietti !

Scrivici a hello@bevalory.com per maggiori info

Scritto da Linda Lato

Vaccino “Startup” contro il COVID-19

Vaccino “Startup” contro il COVID-19

Le startup rappresentano una risorsa importante per il nostro Paese, vanno incentivate e sostenute perché sono una fonte importantissima di sviluppo e ricerca per il nostro sistema economico e occupazionale.

Come ha impattato l’attuale situazione epidemiologica sullo sviluppo delle startup? 

Il sito istituzionale del MiSE, il 24 luglio 2020, ha pubblicato on-line i dati della 16ª edizione del Rapporto trimestrale di monitoraggio (aggiornati al 30 giugno 2020) dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup. La fotografia che abbiamo dal Report è che, al 30 giugno 2020, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese – ai sensi del decreto-legge 179/2012 – è pari a 11.496, in aumento di 290 unità (+2,6%) rispetto al trimestre precedente. Le recenti startup innovative, avviate grazie alla modalità di costituzione digitale e gratuita, sono 3.167.

L’emergenza sanitaria, dunque, non ha fermato il desiderio di innovazione dei nostri imprenditori italiani che hanno potuto far nascere le proprie idee di startup tramite strumenti digitali anche durante il periodo di  lockdown. Il forte aumento nella scelta della costituzione digitale infatti dimostra il desiderio imprenditoriale nel riconquistare spazi di normalità cercando di cogliere nuove opportunità ad alto impatto innovativo.

Ciò che colpisce è l’interesse dimostrato da eccellenti guru come Alec Ross, l’ex guru per l’innovazione di Barack Obama,o da realtà imprenditoriali che hanno investito milioni di euro come H-Farm o ancora professori come Daniele Manni, che con il loro impegno e rispetto verso le nuove generazioni si dedicano alla formazione di nuovi “creativi concreti” proprio in Italia.

Mr Alec Ross 48 anni, l’ex guru per l’innovazione di Barack Obama, si è appena trasferito in Italia insegnerà presso la Business School dell’Università di Bologna. E’ alla ricerca di imprenditori italiani da sostenere con il suo fondo di venture capital e afferma «Il vostro Paese ha un potenziale incredibile e non ancora sfruttato» 

La sua frase celebre è “siate affamati come lupi d’inverno”.

Con un investimento di oltre 100 milioni dedicato alla formazione di talenti che possano guardare al futuro con occhi da startupper visionari c’è H-Campus, il più grande polo per l’innovazione e la formazione in Europa appena inaugurato a Roncade (TV) . Un luogo dove scuola, talenti e mercato si contamineranno per creare innovazione.

Superficie complessiva: 51 ettari, di cui solo il 10 % è edificato. Il resto sarà lasciato a “parco” accessibile a tutti. Saranno piantati otre 3.500 alberi. Sarà un campus sostenibile e autosufficiente per l’85% del suo fabbisogno energetico.

Oggi abbiamo realizzato un sogno” dice Riccardo Donadon fondatore di H-Farm. “Abbiamo l’ambizione di creare un nuovo modello, dove scuola, mercato e mondo dell’innovazione si contaminino, alimentandosi l’uno con l’altro, creando le migliori condizioni per lo sviluppo di una nuova economia.

Un luogo che diventi bacino di talenti che non fuggono all’estero e a cui potrà attingere l’intero Paese”.

Podio mondiale per il nostro Paese è quello che ha ottenuto il professor Daniele Manni che grazie alla tecnica didattica “LEARNING (entrepreneurship) BY DOING (startups)” è giunta al terzo posto agli “International Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards”, unica scuola superiore vs. 9 Università del mondo nella shortlist dei 10 finalisti.

La nostra Meglio di noi (congrats!) il Politecnico di Hong Kong (1°) e l’Università di Helsinki (2°).

Il professor Manni racconta “Da oltre 15 anni al “Costa” incentiviamo e aiutiamo gli studenti, a partire da 14 anni, ad ideare e condurre micro e piccole startup innovative, sono vere e proprie imprese che lanciano sul mercato reale nuovi prodotti e servizi.

Grande Prof! Grazie al suo amore verso l’insegnamento ha trovato la chiave per stimolare idee, progettualità e motivazione nei suoi studenti!

Cosa c’è di più prezioso che un professore, un guru e un imprenditore lungimirante che sognano per i nostri giovani un futuro brillante in Italia??

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Valory continua a mettersi alla prova proprio per dare voce alla voglia di cambiamento e di entusiasmo di cui la nostra start-up si fa promotrice su palchi importanti come quello di ATENA STARTUP BATTLE, 1 ottobre in sfida tra le 20 startup finaliste.

Per DIGITAL INNOVATION DAYS, il più grande evento italiano dedicato al Marketing Digitale, al Social Media Marketing e all’innovazione a 360 gradi, Valory sarà Media Partner con i suoi giovani reporters pronti ad intervistare gli speakers dell’evento.

NOI SIAMO NATI PRONTI!

COSA VUOI FARE DA GRANDE?

COSA VUOI FARE DA GRANDE?

Una domanda ricorrente, questa. Apparentemente semplice e innocua. Ma sappiamo realmente rispondere con serenità e determinazione? Un orientamento adeguato sicuramente semplifica questo dubbio.

In prossimità del termine della Scuola Superiore, il primo quesito è se affacciarsi immediatamente al mondo del lavoro o continuare un percorso formativo.  Non esiste una scelta giusta “in assoluto”, ma esiste una scelta giusta per te. Serve uno sguardo dall’alto che sappia descriverti il mondo del lavoro o della formazione, illuminandoti sulle rispettive difficoltà, sui possibili traguardi o sulle aspettative. 

Un buon orientamento parte dalla comprensione delle tue PASSIONI, un faro nella scelta del proprio futuro professionale, elemento fondamentale e con un grande potere trainante. 

Come puoi, dunque , sfruttare al meglio la tua passione  per realizzare il tuo futuro nel mondo del lavoro? Comprendendo quali sono le tue ATTITUDINI.

Approfondisci  quali sono le competenze che verranno richieste nel mondo del lavoro, quali sono tutti i possibili scenari legati alla tua passione e quali le competenze formative.
Per rendere concreta e soprattutto soddisfacente questa proiezione, non dimenticarti di verificare se possiedi tutte quelle attitudini o soft skills proprie del percorso che hai intenzione di intraprendere.

Chi può aiutarti ad approfondire queste riflessioni?

Scuola e imprese sono determinanti in un percorso di orientamento, anche se spesso accade che non sappiano parlare tra di loro. La scuola insegna e trasmette il passato, le imprese vivono il presente economico e i giovani vedono e immaginano il futuro.

Per fare orientamento, dunque, è necessario farlo in maniera INNOVATIVA. Sono cambiati i temi di discussione, gli scenari lavorativi, le ambizioni personali. I giovani di oggi hanno bisogno di essere orientati al loro futuro professionale, ma devono necessariamente avere un interlocutore che sappia parlare lo stesso linguaggio e che sappia semplificare la visione del suo futuro in modo innovativo.

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I nuovi orientatori devono essere visionari e devono saper guardare a contesti internazionali perché i giovani di oggi sono cittadini globali. Orientamento è individuare l’attitudine, trasformala in competenze, traducendola in opportunità di crescita professionale e soddisfazione personale.

Creare un collegamento coerente e continuativo tra scuola, imprese e giovani e farlo in modo innovativo è la nuova sfida per un orientamento di successo. In questo contesto emerge l’evento Smart Future Academy un progetto innovativo e gratuito per le scuole e i giovani  grazie al sostegno di enti ed istituzioni, pubbliche e private. Viene offerta la possibilità di ascoltare SPEAKER selezionati da un autorevole Comitato scientifico che, parlando della loro esperienza  offrono ai giovani spunti di riflessione, di miglioramento e di orientamento. Il valore aggiunto è l’attività concreta che viene offerta a tutti i giovani partecipanti con la possibilità di un confronto one-to-one con gli speaker e Workshop Smart organizzati dai partner, con attività didattiche e formative. 

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Valory sarà presente a questo grande evento dedicato ai giovani e al loro futuro:  ti aspettiamo al workshop smart Brescia e potrai partecipare al #DREAMS4FUTURE, un contest unico ed entusiasmante che ti permetterà di realizzare il tuo sogno, se dimostrerai di essere un vero V-YOUNG e di crederci veramente e appassionatamente!

Scrivi, disegna, fotografa, fai un video che ci faccia capire qual è la tua più grande aspirazione, raccontaci da cosa nasce la tua passione ed emozionaci con il tuo racconto; aspettiamo il tuo materiale al nostro stand al Brixia Forum di Brescia  il 12 febbraio o direttamente su VALORY APP  #dreams4future .

Scarica VALORY APP e leggi il regolamento per partecipare!

L’orientamento è una cosa seria, perché apre il cassetto dei tuoi sogni, non sottovalutarlo mai!

Scritto da Linda Lato